Fidenza è un piccolo gioiello che, grazie all’arte, alla cultura, all’enogastronomia e alle tracce del suo antico passato romano e medievale, richiama visitatori tutto l’anno.
Importante tappa della via Francigena è collocata a metà del percorso totale. Sei formelle, custodite all’interno del Duomo, raffigurano la partenza di un gruppo di viandanti verso Roma. Esse sono la testimonianza di come la cattedrale sia sempre stata un antico punto di arrivo e di partenza per i pellegrini.
La cattedrale di San Donnino o duomo di Fidenza è un edificio molto antico, fatto ricostruire dopo il terremoto del 1117 sulle rovine della chiesa del V secolo e ampliato in età longobarda e carolingia. Il duomo si presenta nel tipico stile romanico ed è famoso per la facciata risalente al XII secolo e attribuita a Benedetto Antelami, che la lasciò incompiuta. Esso sorge lungo il tratto cittadino della via Francigena nel punto in cui, secondo la tradizione orale, rotolò la testa decapitata di San Donnino, patrono della città, dopo essere stato ucciso sulla riva del torrente Stirone.
Terra di arte e cultura, Fidenza è storicamente un’importante tappa della via Francigena, che in direzione Fornovo, lascia la pianura per attraversare le colline preappenniniche del parmense. La sua lunga storia, iniziata con la dominazione dei Galli, ha lasciato numerose e importanti testimonianze nell’urbanistica della città e nei suoi monumenti che potrete ammirare nelle vicinanze lungo il percorso.
Pieve di Cabriolo
Dedicata a san Tommaso Beckett, arcivescovo di Canterbury che vi sostò nel 1167, era magione templare dotata di ospitale. Conserva interessanti affreschi del XIV secolo, tra cui una rara raffigurazione della Trinità, sotto forma di tre persone identiche assise a una mensa, tipica dell’iconografia della chiesa bizantina. Presso la canonica è disponibile il timbro per la credenziale.
Siccomonte
Dedicata a Giovanni Battista, la chiesetta sorge su un panoramico crinale. A sinistra dell’edificio si trova un pozzo, fonte d’acqua in un luogo piuttosto arido che, non a caso, si chiama Siccomonte. Si presume che il luogo fosse, in epoca precristiana, dedicato al culto di una divinità delle acque.
Costamezzana
Le frazioni sparse del paese si aggregarono intorno al castello dei Pallavicino, che ancora oggi svetta con un mastio quadrato e una torre rotonda. Risale al XIII secolo, ma è stato ampiamente modificato nel corso dei secoli. Che Costamezzana fosse posto di passaggio lo testimonia l’antica titolazione della chiesa annessa al castello: è ricordata nelle fonti antiche come San Pietro de Costa Mezzana Tabernariorum, che lascia intuire la presenza di osterie e locande.