Fidenza, un tempo Borgo San Donnino, è il centro maggiore della provincia dopo Parma. La città è posta esattamente nel mezzo del lungo itinerario della Via Francigena, che va da Canterbury a Santa Maria di Leuca.
Il patrono è San Donnino, da cui nell’Alto Medioevo prese nome il Borgo. Secondo la tradizione, l’uomo fu decapitato, martirizzato per il suo credo cristiano. Ma avviene il miracolo: credenza vuole che il corpo del santo, ormai privo di vita, attraversò, con il capo nella mano, il corso d’acqua Stirone accasciandosi nel luogo dove oggi sorge il Duomo, a lui dedicato. Le reliquie sono conservate ed esposte nella cripta della Cattedrale.
Il 9 ottobre, ricorre annualmente la fiera di paese, in ricordo del Santo, sempre molto partecipata.
Il Duomo di Fidenza, edificio di maggior rilievo della città, risale alla fine del XI secolo e l’inizio del XII. È stato progettato dal grande scultore e architetto Benedetto Antelami e rappresenta uno degli esempi più importanti del romanico emiliano. Porta impresso sulla sua facciata un singolare patrimonio iconografico attribuito al maestro e alla sua officina. I bassorilievi raccontano storie, tra le quali il martirio di Donnino.
Posta davanti alla Cattedrale è situata la Torre medievale, sede dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (EAVF), fondata a Fidenza nel 2001.
Un altro maestoso edificio è il Teatro Girolamo Magnani, in stile neoclassico, progettato da Nicola Bettoli, l’architetto ducale di Maria Luigia responsabile anche della costruzione del Teatro Regio di Parma. Il Teatro è intitolato a Girolamo Magnani, scenografo fidentino che si è occupato delle decorazioni degli interni. L’inaugurazione avvenne il 16 ottobre 1861 con Il Trovatore, in omaggio a Giuseppe Verdi, con cui Girolamo Magnani ha in più occasioni collaborato nella realizzazione scenografica delle sue opere, tra cui questa.
Caratteristica è la Camera Acustica, anch’essa opera di Girolamo Magnani, già in dotazione del teatro al momento della sua inaugurazione e “ritrovata” all’inizio del 2010. Si tratta di uno dei pochi esempi rimasti nel nostro Paese. Il suo utilizzo, oltre alla straordinaria bellezza che apporta alla scenografia, massimizza ed ottimizza la qualità del suono restituito.
Fidenza presenta una toponomastica particolare. L’indicazione delle vie cittadine ha due odonimi: quello attuale e quello dialettale. È il risultato di un progetto che vuole manifestare l’importanza della cultura dialettale, nel caso specifico borghigiana, ancora molto amata dei cittadini.
Vi invitiamo al Francigena Fidenza Festival dall’11 al 14 aprile 2024 per scoprire questa città dai molti fascini.
Fotografia di Lorenzo Moreni.