Quattro giorni, da Pavia a Fidenza, lungo le tappe della Via Francigena, alla scoperta di alcuni tra i più importanti monumenti di arte medievale del Nord Italia: San Michele a Pavia, il duomo di Piacenza, l’abbazia di Chiaravalle della Colomba e il duomo di Fidenza sono solo i principali siti.
Tappa intermedia nel minuscolo paese di Orio Litta, dove si sosta alla grangia benedettina. Il guado del Po è un momento davvero speciale, di contatto con il grande fiume.
Anche in pieno inverno, il facile cammino lungo il tratto padano (quasi tutto su argini, strade campestri e viabilità asfaltata minore) può riservare emozioni e sorprese.

Da Pavia a Santa Cristina e Bissone
LUNGHEZZA: 28 km
DISLIVELLO IN SALITA: 40 m
DISLIVELLO IN DISCESA: 40 m
DIFFICOLTÀ: media
Lentamente ci si lascia la città di Pavia alle spalle, per ritrovarsi nella solitudine degli ambienti fluviali prossimi al Po, dove i confini tra acqua e terra erano molto labili nell’epoca d’oro del pellegrinaggio: già allora, tuttavia, i monaci di Santa Cristina avevano iniziato a bonificare acquitrini malsani e a far fiorire la pianura, che oggi è intensamente coltivata. Si cammina prevalentemente su asfalto privo di traffico nella prima parte, ma si ricalcano comunque i passi degli antichi pellegrini, e lo testimoniano alcune belle chiese sul cammino, come San Giacomo della Cerreta, e il toponimo di Ospitaletto.

Da Santa Cristina e Bissone a Orio Litta / Corte S. Andrea
LUNGHEZZA: 16,1 km
DISLIVELLO IN SALITA: 30 m
DISLIVELLO IN DISCESA: 40 m
DIFFICOLTÀ: facile
La campagna lombarda è costellata di piccoli paesi, silenziosi e tranquilli, che si attraversano su strade minori. Il paesaggio non è del tutto piatto: le modeste alture della collina di San Colombano, alle spalle di Miradolo Terme, sono quanto rimane di un rilievo isolato nel mezzo della Pianura Padana, formato da calcari e argille plioceniche, in seguito eroso dai due fiumi che lo lambiscono, il Po e il Lambro. Ed è sugli argini di questo fiume che si raggiunge Orio Litta, dove si sosta in un luogo davvero speciale, la grangia benedettina di San Pietro.

Da Orio Litta / Corte S. Andrea a Piacenza
LUNGHEZZA SPONDA DESTRA DEL PO: 22,1 km
LUNGHEZZA SPONDA SINISTRA DEL PO: 25 km
DISLIVELLO IN SALITA: 35 m
DISLIVELLO IN DISCESA: 30 m
DIFFICOLTÀ: media
L’avvicinamento a una grande città come Piacenza, nodo stradale, autostradale e ferroviario dell’Italia moderna, può ben causare qualche preoccupazione per il traffico. Tuttavia gli argini del Po, le strade campestri e le piste ciclopedonali riducono di molto l’impatto con la città. In questa tappa due sono i percorsi possibili: uno segue l’argine maestro del Po, con comode ciclopedonali che portano direttamente al centro di Piacenza.
Un percorso alternativo e filologico, guada il Po con il passaggio in barca da Corte Sant’Andrea, proprio in uno dei più integri e interessanti angoli del grande fiume, che serpeggia nella campagna con i suoi più ampi meandri. Da Soprarivo il percorso è più trafficato, ma ci sono valide alternative nel trasporto pubblico. Piacenza, poi, merita una visita approfondita per le sue antichissime chiese e perché – proprio come oggi – fu crocevia medievale delle direttrici di pellegrinaggio provenienti sia dai valichi alpini occidentali, sia orientali.

Da Piacenza a Fiorenzuola d’Arda
LUNGHEZZA: 31,7 km
DISLIVELLO IN SALITA: 65 m
DISLIVELLO IN DISCESA: 45 m
DIFFICOLTÀ: impegnativa
Superati gli ostacoli della periferia industriale di Piacenza e il traffico fastidioso della Via Emilia – tra gli episodi che mettono a dura prova il viandante – da Pontenure si ritorna ad apprezzare gli ambienti campestri della Pianura Padana.
Qui tutto il terreno disponibile è coltivato a seminativo, ma tratti di bosco e vie sterrate si percorrono attraversando piccoli corsi d’acqua, di norma, soprattutto in estate, quasi impercettibili. Con forti piogge, solo il guado del torrente Chiavenna potrebbe dare qualche problema.

Da Fiorenzuola d’Arda a Fidenza
LUNGHEZZA: 22,3 km
DISLIVELLO IN SALITA: 35 m
DISLIVELLO IN DISCESA: 40 m
DIFFICOLTÀ: facile
Si cammina su facili strade campestri, asfaltate in prevalenza, ma con lo sguardo già rivolto all’orizzonte dove si profila il rilievo delle basse colline che preannunciano l’Appennino.
La giornata ha due principali motivi di interesse: l’abbazia di Chiaravalle della Colomba, dove i monaci cistercensi sono presenti da oltre 900 anni, e la città di Fidenza, dove sorge uno dei più significativi monumenti romanici sul percorso, il duomo di San Donnino, con il suo corredo di bassorilievi ricchi di richiami al pellegrinaggio.