“Ho l’impressione, attraverso gli edifici di culto, di aver individuato le radici profonde dell’architettura stessa. I concetti di gravità, di soglia e di luce come generatrice dello spazio, il gioco delle proporzioni e l’andamento ritmico degli elementi costruttivi, fanno riscoprire all’architetto le ragioni primarie dell’architettura stessa”.
Partendo da queste parole di Mario Botta, si sviluppa l’incontro pubblico incentrato sul lavoro del grande architetto, che verrà approfondito insieme ad Aldo Colonetti, filosofo e teorico dell’arte e del design, che ben conosce il lavoro del Maestro.
Un dialogo che metterà in luce alcuni aspetti tecnici e metodologici della professione dell’architetto oggi, ma con grande attenzione alla speculazione intellettuale ed esistenziale che sottende alla realizzazione degli edifici religiosi i cui plastici, affiancati da altri materiali come schizzi e tavole progettuali, sono i contenuti della mostra al Palazzo degli Ex-Licei, realizzata in occasione del Francigena Fidenza Festival: La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Mogno, in Svizzera (1996), la Sinagoga a Tel Aviv (1998) e la Moschea di Yinchhuan in Cina, in corso d’opera. Tre progetti nel segno dell’ascolto, pur nella differenza liturgica e della cultura di riferimento.
Non è quindi un caso se a moderare l’incontro è stato chiamato don Sergio Massironi, a suo volta filosofo e teologo.
A introdurre l’incontro Maria Pia Bariggi, assessore alla Cultura e Progetto speciale Via Francigena.