Raccontare il viaggio è parte del vivere l’esperienza, significa fermare l’attimo, dilatare tempo e spazio. Lo facciamo con la fotografia, la scrittura, l’architettura.

I migliori progetti e viaggi si precisano solo con il tempo, serve il tempo di sbagliare per capirli, così come quando si cammina, si sbagliano incroci, si inciampa negli imprevisti, si scoprono nuovi sentirsi e proprio nell’inaspettato troviamo nuove interpretazioni.

Di progetti, viaggi, incontri con culture diverse e le loro contraddizioni parliamo con l’architetto svizzero Mario Botta e Riccardo Carnovalini, uno dei più famosi camminatori italiani, nelle due mostre allestite al palazzo degli ex licei in occasione del Francigena Fidenza Festival.

MARIO BOTTA Spazi architettonici e luoghi di fede: Mogno – Tel Aviv – Yinchuan
Progettare significa viaggiare nel mondo e cogliere, là dove esistono le condizioni, non solo materiali, del costruire, il sentimento del tempo, con tutte le sue contraddizioni e le diversità. Ma è proprio nel “camminare la terra” che si esprime la ricerca dell’altro; i grandi cammini religiosi hanno sempre rappresentato il desiderio di andare oltre la propria persona. Come l’architettura destinata ai luoghi di fede, e l’architetto Mario Botta lo dimostra con coerenza e insistenza (sono più di 20 i suoi edifici di culto), nasce e si sviluppa sempre come il ritorno alle proprie origini, così per ritornare è necessario camminare con il corpo e la mente.
Senza camminare non è possibile progettare: la filosofia di Mario Botta, da sempre, è un invito ad andare oltre il proprio confine.

Tre progetti nel segno dell’ascolto, pur nella differenza liturgica e della cultura di riferimento:
la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Mogno, Svizzera (1996), la Sinagoga a Tel Aviv (1998) con i suoi due spazi identici, uno destinato all’attività degli ebrei ortodossi, l’altro messo a disposizione degli ebrei più liberali, la Moschea di Yinchhuan in Cina, in corso d’opera.

365 VOLTE EUROPA Un anno sempre a piedi attraverso 22 nazioni
Il viaggio a piedi di Riccardo Carnovalini e Anna Rastello alla scoperta delle bellezze, della storia e delle contraddizioni d’Europa.
11.275 chilometri, 22 nazioni europee, più di 15 milioni di passi e migliaia di incontri.
Il racconto fotografico dei paesaggi e degli incontri.
Riccardo e Anna, scambiati per vagabondi, tzigani, migranti in rotte e periferie misteriose popolate di paure e diffidenze, dove la casa comune pare ancora distante. Quell’Unione Europea bambina da far diventare donna di pace.
Attraversare a passo d’uomo il retrobottega d’Europa per una rivoluzione della terra, vivendo lo straordinario di tutti giorni alla ricerca della bellezza. Senza paure, liberi da pregiudizi e aspettative, fuori da sentieri segnati, itinerari turistici e capitali, tenda in spalla. Perché il cammino è libertà.
Guardare dove non sembra esserci niente da vedere, mentre l’occhio fotografico fa rallentare il passo e aprire la porta alla percezione del mondo. Dettagli, linee, colori, riflessi sono il mosaico per osservare e riflettere sul dio delle piccole cose. Perché il piccolo è importante quanto il grande.

81 fotografie di Riccardo Carnovalini, tratte dal suo libro 365 volte Europa delle Edizioni Magister di Matera.

Vi invitiamo sabato 18 settembre alle ore 11 all’incontro con Mario Botta in dialogo con Aldo Colonetti, filosofo e teorico dell’arte e del design, e don Sergio Massironi, a sua volta filosofo, teologo e collaboratore de L’Osservatore Romano.
Nel pomeriggio alle ore 16:30 Riccardo Carnovalini e Anna Rastello racconteranno il loro viaggio, introdotti dal giornalista di Repubblica Lucio Luca, a lungo responsabile della redazione Esteri del quotidiano e oggi tra i responsabili di Repubblica.it dove cura, tra l’altro, il dossier “Cammini d’Italia”.

Le mostre saranno inaugurate sabato 18 settembre, alle ore 12, al Palazzo degli Ex licei.
Sarà possibile visitarle fino a domenica 7 novembre.

 

Fotografia: copertina del libro 365 VOLTE EUROPA di Riccardo Carnovalini (Edizioni Magister)