Michele Serra da cinquant’anni scrive e da quasi trenta firma ogni giorno un articolo di opinione, l’Amaca, la finestra attraverso cui dal 1992 legge i pensieri e i costumi degli italiani.
Racconta le contraddizioni del nostro Paese, con vena spesso sarcastica e comica, tratti del suo carattere che diventano la sua cifra stilistica.
Ma scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano?
Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare?
Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste del racconto teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente “L’amaca di domani” Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca.
Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa.
Michele Serra racconta di sé e del mestiere fragile e faticoso dello scrittore cercando di dipanare la matassa delle proprie debolezze e delle proprie manie.
Ma forse il vero bandolo, come per ogni cosa, è nell’infanzia.
Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.
Domenica 19 settembre, ore 21, a Fidenza, regia dello spettacolo di Andrea Renzi.
L’evento ha avuto luogo al Teatro Magnani che quest’anno celebra i 160 anni dall’inaugurazione, avvenuta nel 1861. Il teatro venne da subito intitolato a Girolamo Magnani, fidentino, amico e scenografo prediletto di Giuseppe Verdi, il Maestro che di Fidenza fu primo deputato nel primo parlamento unitario. Una cornice d’eccezione che diventa meraviglia, perché sarà installata la camera acustica, già in dotazione al teatro dal 1861, che rappresenta uno dei rarissimi esemplari ancora esistenti di manufatti di questo tipo. La camera acustica è formata da dieci tele montate su telai lignei, oltre a pannelli di completamento e altre due tele avvolte, con l’effetto di una suggestiva proiezione trompe l’oeil del teatro stesso, che del teatro riprende i motivi decorativi.
Fotografia di Laura Pietra. L’evento è organizzato con la collaborazione di Mismaonda, partner del Festival.